Itinerari, Natura e Chiesette di Montagna

Dai dolci pendii di fondovalle alle più alte e rocciose vie in quota, il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e le Prealpi Feltrine offrono una grande varietà di percorsi e sentieri che vi porteranno in un mondo magico, un mondo fatto di profumi, paesaggi, aria fresca e natura incontaminata!


Immaginate di svegliarvi all’alba con il dolce tepore delle Dolomiti davanti a voi, oppure di addormentarvi sotto ad un bellissimo cielo di stelle, in un affascinante teatro naturale…


Dal B&B Paradiso sono facilmente raggiungibili le partenze dei principali sentieri prealpini; i percorsi più semplici potranno condurvi in alta quota, dove troverete pareti di roccia, Alte Vie e paesaggi meravigliosi che solo la montagna può concedere!

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Di seguito vi proponiamo qualche idea per escursioni e indimenticabili esperienze a contatto con la natura; nel nostro B&B troverete cartine e indicazioni dettagliate dei percorsi, con riferimenti ai principali rifugi, bivacchi e malghe della zona!

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*Escursioni con partenza o arrivo al Rifugio Boz

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Situato nel comune di Cesiomaggiore, ai piedi del gruppo montuoso del Cimónega, il noto Rifugio Boz (1718m slm) è un’immancabile tappa per tutte le escursioni nel Cesiolino, gestito da più di 30 anni da Daniele e Ginetta, che con grande entusiasmo mandano avanti la loro attività! Il Rifugio Boz è sia una meta, per tutti i sentieri che dalla Val Canzoi e dalla Val Noana (Trentino) portano in alta quota, sia un punto di partenza per numerosi tracciati, che collegano le cime e che includono vie ferrate, pareti di roccia e pascoli di alta montagna! Il paesaggio della Conca Neva, dove troverete il rifugio, è incorniciato dalle omonime torri e dalle pareti ovest del Sass de Mura! Per raggiungere il rifugio dalla parte di Cesiomaggiore, partendo dunque dalla Val Canzoi, le alternative sono due:

1-Sentiero CAI n. 805, Passo Finestra: il percorso inizialmente è dolce e semplice, con tornanti in mezzo alla foresta, per diventare poi più ripido nei pressi delle creste del Passo Finestra. L’ultima parte del tracciato è leggermente difficile, con canaloni e margini scoscesi, che richiedono una particolare attenzione pur non presentando pericoli rilevanti. In questo percorso troverete numerosi incroci e alternative, che potranno condurvi anche al più distante Rifugio Dal Piaz, lungo l’Alta Via n.2 delle Dolomiti.

2-Sentiero CAI n. 811, Passo e Malga Alvìs: lo consigliamo come variante per la discesa. Sentiero caratterizzato da ripidi pendii erbosi, tornanti e straordinarie vedute sul Lago della Stua; discendendo il Monte Alvìs con regolare pendenza, passerete per Malga Alvìs e, a fondovalle, incontrerete le Casère Faibon.

*L’anello Bivacco Palìa- Rifugio Le Ere

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Ci troviamo nel suggestivo ambiente del Monte Pizzocco e dei suoi pendii, vetta inconfondibile, di rara bellezza e visibile da tutta la Valbelluna! I versanti del Pizzocco sono erbosi e dolci, fino alla base della cima rocciosa che si eleva in tutta la sua maestosità! È proprio in questi versanti che sorgono il Bivacco Palìa e il Rifugio Le Ere. Quest’ultimo, grazie alla facilità del percorso con cui si può raggiungere, è molto frequentato durante la bella stagione sia dai turisti che dai locali. Una cucina tradizionale e splendide vedute sulla Valle del Piave vi aspettano se la vostra metà sarà questo rifugio!
Il Bivacco Palìa, invece, è un ricovero di fortuna non gestito, con 8 posti letto e aperto durante tutto l’anno per le soste e il riposo degli escursionisti!

Partendo dalla località Roer, nel comune di San Gregorio nelle Alpi, si segue il sentiero CAI n. 851, che tra boschi, piantagioni di abeti e vari saliscendi, vi condurrà alla fresca e ombrosa Val Brentàz. Dopo qualche svolta e salita, troverete il Bivacco Palìa, che dall’altezza di 1577m domina la Valbelluna! Proseguendo tra salite e discese si giunge al Rifugio le Ere (1297m). Sia dal Bivacco che dal Rifugio partono altri percorsi più e meno facili per raggiungere la cima del Monte Pizzocco: se il tempo ve lo permette e la giornata è bella, ne vale davvero la pena! Dopo aver sostato al rifugio, si scende per una semplice strada sterrata dove ad un certo punto si incrocia il sentiero percorso in salita.

*La Valle di S.Martino e la Via dei Cavaghiaccio

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Siamo nei pressi dei paesini di Lamén e Vignui, nel comune di Feltre. La Valle di San Martino presenta un percorso semplice ma suggestivo, ideale per le famiglie, per gli amanti del trekking e della bicicletta! Un’escursione rigenerante a contatto con la natura e con qualche nozione di storia…
La Via dei Cavaghiaccio deve il suo nome alla presenza nell’alta valle di una grotta, divenuta famosa per la sua capacità di conservare il ghiaccio tutto l’anno (in lingua locale giazèra): durante le estati e le due guerre del ‘900, i cavaghiaccio feltrini avevano l’importante compito di estrarre da questa grotta i blocchi per rifornire la nota Birerria Pedavena e le principali città del Veneto.

L’incontaminata Valle di San Martino è una delle numerose “Porte del Parco” che danno accesso alle Vette Feltrine. Seguendo i percorsi contrassegnati dal CAI e inoltrandosi nei boschi, lungo il fiume Stien che delinea la vallata, si raggiunge la chiesetta di S.Martino: consacrata nel XVI sec., la chiesetta venne costruita presumibilmente nelle vicinanze di una necropoli e contiene interessanti affreschi del Cinquecento. Proseguendo si giunge ad una calchèra restaurata (antica fornace bellunese per produrre la calce). Continuando lungo il sentiero potrete osservare una singolare nicchia scavata nella roccia, in cui la devozione popolare ha voluto ricordare Sant’Antonio.

Alla fine del percorso descritto, i più sportivi avranno la possibilità di proseguire lungo un sentiero più impegnativo, che raggiunge le località Pian dei Violini e Malga Ramezza Alta. Il tracciato in valle termina con questa tappa, ma continuando, con un ultimo sforzo, vi ritroverete nello straordinario paesaggio delle Vette Feltrine, classico punto di arrivo o partenza per l’Alta Via delle Dolomiti n.2!

*Parco naturale del Vincheto di Cellarda

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Nel paesino di Cellarda (comune di Feltre), in un’area che copre circa 100 ettari di terreno, si trova la riserva naturale del “Vincheto di Cellarda”, il cui nome si riferisce alle coltivazioni di salici da vimini del XIX sec (i rami flessibili di questi alberi sono definiti vinchi). La riserva ospita un ambiente boschivo e acquitrinoso, ideale sia per la fioritura di variopinte specie floreali, sia per le diverse specie animali che popolano questo angolo di paradiso!

Il paesaggio è caratterizzato da laghetti, prati, boschi, sorgenti, ponticelli in legno e aree pic-nic per una deliziosa merenda immersi nella natura! Lungo i semplici sentieri che attraversano tutta la riserva, troverete delle aree recintate dove vivono cervi, caprioli e daini, ma anche vasche per l’allevamento della trota marmorata, destinata al ripopolamento dei fiumi delle Dolomiti.

Oltre agli animali allevati in “cattività”, nella riserva vivono allo stato libero volpi, lepri, scoiattoli, ghiri, talpe e nocciolini. Inoltre, grazie alla vicinanza del Fiume Piave, potrete avvistare numerosi esemplari di fauna relativa all’ambiente acquatico: dall’Airone Cinerino al Germano reale, dalla Gallinella d’acqua al Martin pescatore, nella riserva nidificano tantissime specie che possono essere osservate dagli appassionati naturalisti!

Al Vincheto si pratica anche l’apicoltura a scopo didattico e periodicamente vengono organizzate attività di educazione naturalistica e visite guidate. Per permettere alla flora e alla fauna di crescere in maniera naturale e libera, la caccia e la pesca sono vietate sia all’interno dell’area protetta sia nelle immediate vicinanze. Passeggiando tra i sentieri, i boschi e i laghetti del Vincheto, vivrete un’esperienza rigenerante e rilassante, a contatto con la natura e la tranquillità delle nostre montagne!

*Escursioni con partenza o arrivo al Rifugio dal Piaz

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Che sia il punto d’arrivo della vostra escursione o il punto di partenza per salire in quota, il Rifugio Dal Piaz è una tappa d’obbligo per chi soggiorna nel Feltrino! Per raggiungere il rifugio, si parte dal paese di Croce d’Aune (Pedavena), seguendo i percorsi del CAI n. 801, 810 e 817, per circa 2 ore e mezza. Una volta giunti alla meta, vi troverete a quota 1993m slm e godrete di una spettacolare vista sulla Valbelluna, sul Massiccio del Grappa e, in lontananza, sull’Altopiano di Asiago!

Questa escursione potrebbe già essere sufficiente per chi avesse a disposizione una sola giornata, ma nel caso in cui abbiate più tempo e tanta energia vi proponiamo qualche alternativa… Dopo esservi concessi una bella mangiata, potrete ripartire alla volta del Passo delle Grandi Vette, da cui avrete una straordinaria visuale sulla “Busa delle Vette”: quest’ultimo è un luogo a dir poco incantevole, lunare, disegnato da un alternarsi di pendii, prati, detriti e incorniciato dalle cime!

Se invece volete esplorare più a fondo le nostre montagne, il percorso più famoso e più frequentato, con partenza o arrivo al Rifugio Dal Piaz, è la Sesta Tappa dell’Alta Via delle Dolomiti Bellunesi: attraversando le Vette Feltrine e il Gruppo del Cimónega, il tracciato CAI n. 801 collega il Dal Piaz con il già noto Rifugio Boz, regalandovi panorami meravigliosi e un’avventura che non dimenticherete mai! A questo punto, prima di rientrare, vi consigliamo di trascorrere una notte in rifugio: è un’esperienza davvero unica che merita di essere vissuta almeno una volta nella vita!

*I Piani Eterni dell’Erèra Brendòl

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I Piani Eterni rappresentano un vero e proprio gioiello della natura: si tratta di una grandissima distesa irregolare, paragonabile ad un altopiano, nascosta tra le cime che sovrastano la Val Canzoi. Questa straordinaria superfice erbosa, finalizzata all’alpeggio estivo per il bestiame, è disseminata di conche, doline e inghiottitoi di prezioso interesse speleologico, tanto che è stata scoperta una cavità sotterranea che supera gli 800 metri di profondità!

I Piani Eterni e le due malghe (Malga Erèra e Malga Brendòl) sono raggiungibili partendo dalla Val Canzoi. Seguendo la strada che costeggia il Lago della Stua, dopo aver attraversato il torrente Caorame, si comincia a salire per una mulattiera contrassegnata dal sentiero CAI n. 802.

Per il primo tratto, la parte più lunga del vostro percorso, la salita è comoda ma particolarmente impegnativa, attraverso boschi di faggio e abete rosso che costeggiano il versante destro della Valle. Sul versante sinistro, invece, si snoda il percorso precedentemente descritto che conduce al Rifugio Boz (Passo Alvìs).

Arrivati ad un bivio nel mezzo del bosco, da cui avrete una bellissima visuale sul Sass de Mura e sui pascoli dell’Alvìs, vi si presentano due possibilità: potete seguire il tortuoso sentiero sulla sinistra, chiamato Porzìl, che attraversa la stretta valle fino a raggiungere i Piani Eterni (tracciato più breve, circa 30 minuti), oppure proseguire sulla destra per la strada sterrata (più comoda ma più lunga) denominata Pinèa. Il nostro suggerimento è di seguire il sentiero per la salita e di scendere poi per la strada.

Al termine di entrambi i percorsi, davanti a voi si apre lo stupendo scenario dell’Erèra Brendòl, con le sue distese erbose, le malghe, i pascoli e le cime che sovrastano l’altopiano! A questo punto, se si mantiene un certo silenzio, è molto probabile scrutare caprioli, cervi o mufloni che pascolano indisturbati tra i fiori e le erbe di montagna! Godetevi la tranquillità, il silenzio e la bellezza di questo spettacolare dono della natura…magari con una gustosa merenda in mezzo ai prati!

*Il sentiero delle Chiesette Pedemontane e il Museo Diocesano di Arte Sacra

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Signor, fame la grazia”. Spesso iniziavano con questo pensiero i pellegrinaggi di chi si dirigeva alla chiesa del proprio paese, in segno di devozione e, perché no, per fare qualche richiesta personale al Patrono… Per la gente di montagna, soprattutto una volta, era consuetudine invocare i Santi e frequentare abitualmente le chiesette locali, chiedendo “la grazia” per sé stessi e per l’intera comunità.

Nel Bellunese, ogni città, paesino o frazione preserva tutt’oggi il proprio luogo di culto: dai Santuari più importanti, come quello dedicato ai Martiri Vittore e Corona o il bellissimo Duomo di Feltre, alle piccole chiesette di montagna, nascoste dalle rocce e dai pascoli, la devozione popolare è da sempre molto legata alla tradizione. Del resto, uno scenario magico e suggestivo come quello delle nostre montagne non può che essere celebrato, anche religiosamente, in tutta la sua meraviglia!

Il Sentiero delle Chiesette Pedemontane collega tutti i piccoli luoghi di culto della fascia pedemontana bellunese, ciascuna con i propri segreti, il proprio Santo e la propria arte, gelosamente custoditi al suo interno.
Il percorso si snoda per un totale di 110 km, suddiviso in 13 tappe semplici o di media difficoltà.
Partendo da Croce d’Aune, nel comune di Pedavena, fino a Ponte Nelle Alpi (il paese più a nord della Valbelluna), il sentiero vi condurrà attraverso la storia, l’arte e la sacralità delle Prealpi! Le tappe hanno una lunghezza che varia da 1 a 12 chilometri. Nei pressi del B&B Paradiso si trovano le chiesette di Sant’Agapito, San Mauro, Sant’Eurosia, San Martino e Sant’Andrea e il nostro consiglio è di percorrere una o due tappe del tracciato.

Nell’ambito della religione di montagna, inoltre, merita davvero una visita il Museo Diocesano d’Arte Sacra di Feltre. Ubicato all’interno del Palazzo Vescovile (costruito nel Duecento), il museo raccoglie ed espone opere d’arte contemporanea, sculture, manufatti tessili e d’oreficeria realizzati da artisti locali e internazionali (per citarne alcuni Jacopo Tintoretto, Sebastiano Ricci, Andrea Brustolon e Francesco Terilli).

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